I templi meglio conservati di Magna Grecia
- DURATA: 2 ore
- ACCESSIBILITÀ DISABILI: Si
- INGRESSO: 9,00€
- ITINERARI COMPATIBILI: Salerno, Velia, certosa di Padula
La visita prevede:
- la zona archeologica con i templi di Cerere, Poseidone e la cosiddetta Basilica. Il museo archeologico con la famosa tomba del Tuffatore e le metope dell’heraion del Sele.
Un pò di storia
Venti secoli prima dell’arrivo dei Greci la piana dove sorge ora Paestum era già abitata.
Tutto ciò è testimoniato dai rinvenimenti della Necropoli del Gaudo, scoperta dalle truppe di sbarco americane il 09 settembre 1943 e che, con estrema sensibilità raccolsero i reperti, la suppellettile funebre e gli scheletri e li consegnarono alla Soprintendenza Archeologica di Salerno.
Lo studio dei resti ossei ha fatto si che si ipotizzasse che in questa zona abitava una popolazione di branchicefali più alta di tutte le popolazioni neo e eneolitiche dell’Italia meridionale probabilmente emigrata qui dall’Asia Minore tra il 2400 e il 1900 a.C.
Dal 1000 a. C., dalla Grecia , interi nuclei familiari si riversarono verso l’occidente alla ricerca di terre fertili e libere .Nacquero così una serie di colonie indipendenti dalla Madrepatria ma con un forte legame spirituale per la terra d’origine.
Intorno al 600 a. C. la minoranza Dorica di Sibari sarà scacciata dalla maggioranza Achea e si dirigerà in nave alla foce del fiume Sele. Qui, subito, edificherà un tempio alla dea Hera Argiva, la dea madre dell’amore e della fecondità.
La dea era rappresentata seduta in trono con un bambino nel braccio sinistro e con un cestello di melograni nell’altro. Il tempio era sostenuto da colonne in calcare con capitelli dorici. Nel mondo arcaico era considerato un vero punto di riferimento per i naviganti che vi si fermavano per onorare la dea e rifocillarsi sulle rotte commerciali Sud/Nord/Sud.
Dopo aver consolidato il culto della dea, la popolazione sceglie di trasferirsi più a Sud e di lasciare la foce del Sele.
Sorge dunque Poseidonia una città in piena espansione commerciale ed economica.
La ricchezza dei Greci attirerà nell’anno 410 a. C. i Lucani, popolazione bellicosa dell’entroterra.
Nel 332 a. C. Alessandro il Molosso, re dell’Epiro, riuscì ad unire le colonie greche del Sud Italia alleate contro i Lucani e la battaglia si svolse proprio a Poseidonia.
Con la morte di Alessandro, la città torna in mani lucane.
Nel 273 a. C. i Romani scacciano i Lucani e stipulano un accordo con la città: Posidonia si impegna a fornire a Roma in caso di necessità navi e marinai per la flotta e ne otterrà protezione e ricchezza.
I Romani pavimenteranno le strade, costruiranno Terme ed Anfiteatro, rinnoveranno le abitazioni e daranno un Foro alla città che da quel momento si chiamerà Paestum.
Nel 27 a.C la città godeva di una buona alleanza con Roma che nel frattempo da Repubblica si trasformava in Impero.
L’esigenza di collegare le province con la capitale porterà alla costruzione della Via Appia, ma questo sarà un colpo mortale per Paestum, tagliata fuori dalle rotte commerciali.
Interi nuclei familiari lasciano la città per cercare altrove di conservare il benessere conquistato. In poco più di un decennio la città si spopola, ma la fine arriva tra il 10 a. C. e il 10 d. C. con la malaria provocata dagli straripamenti del fiume Salso che la attraversa.
L’editto di Costantino poi, che dal 313 sancisce la libertà di culto e dunque la diffusione del Cristianesimo. I templi di Paestum saranno abbandonati.
Già nell’800 il volto di Paestum era molto cambiato, tenuta in vita da pochi volenterosi su cui si abbatte il flagello della pirateria.
Dopo il 1000 di Paestum si era persa anche la memoria. I pastori che vi portavano le greggi al pascolo pur vedendo i templi non ne capivano l’importanza.
La riscoperta avvenne nel 1750, sotto il regno di Carlo di Borbone, quando le prime carrozze di studiosi tra cui Winkelmann e Goethe (1787) passarono di qui.
I templi furono puliti dentro e fuori e riportati allo splendore di un tempo. Solo dopo la guerra fu operato un vero scavo archeologico e il sito fu reso adeguato alla visita.