Il nome Surrentum deriva probabilmente dalle sirene, figure mitologiche che attraevano ed incantavano con il loro canto i marinai. Solo Ulisse, avvertito dalla maga Circe riuscì a sfuggire a questo destino: si fece legare all’albero maestro della nave ed impose ai suoi marinai dei tappi di cera per le orecchie.
La zona pare fosse già abitata fin dal neolitico e forse la città fu fondata dai Teleboi .Fu sotto al dominio dei Siracusani (474 a.C.), dei Sanniti e poi dei Romani. Si diede ad Annibale nel 216 a.C. e fu ribelle a Roma anche nella guerra sociale. Riconquistata da Silla, ricevette una colonia di veterani. Al principio dell’Impero , divenne luogo di villeggiatura come i Campi Flegrei. Sede vescovile fin dal 420, passò ai bizantini nel 552.
Resistette a diversi attacchi longobardi e saraceni, grazie anche al miracoloso intervento di Sant’Antonino. Verso la fine del X secolo era indipendente ma nel 1039 se ne impadronì Guaimario V principe di Salerno che vi costituì un ducato semi indipendente. Nel 1133 fu conquistata da Ruggero il Normanno al quale si ribellò con l’aiuto dei Pisani.
Ripresa dai Normanni ed assoggettata a Napoli, ebbe una nobiltà di prevalenza guelfa che sostenne gli Angioini e i Durazzo. Nel 1558 fu invasa e saccheggiata dai pirati. La città fu allora munita di cinta muraria difensiva. Nel 1799 aderì alla Repubblica partenopea e fu teatro di scontri tra borbonici e repubblicani. A partire dal XVIII secolo fu considerata meta di villeggiatura esclusiva e riercata. Il suo più illustre concittadino fu Torquato Tasso (1544-95).