I Campi Flegrei sono un vasto comprensorio di origine vulcanica dove il mito, la storia e la natura si fondono insieme.
A circa 10 km da Napoli si trova la Solfatara, 33 ettari di estensione e presenta fenomeni vistosi di attività vulcanica quiescente tra cui zolfo, solfuri, arseniuri, sorgenti di anidride carbonica (mofete), acque minerali, vulcanetti di fango.
Il cratere ha forma ellittica (770mt x 580mt) e appartiene al terzo periodo eruttivo. Il perimetro superiore è di 2,3Km, il fondo è a 92 mt.
Le pareti sono formate da tufi e masse trachitiche. La fase solfatarica di un vulcano è quella caratterizzata da fumarole di vapore acqueo contenente zolfo, solfuri e arsienuri, tipica dei vulcani quiescenti, le mofete (emissioni di anidride carbonica) e le fangaie.
Il cratere si è formato ca 4000 anni fa ed è rimasto integro. Nel 1198, secondo alcuni studiosi, si sarebbe verificata una eruzione, ma molto più verosimilmente era aumentata la normale attività fumarolica. Negli anni ’20 fu eseguita una serie di perforazioni sul fondo del cratere fino alla profondità massima di 14 mt constatando uno strato di profonda durezza.
I romani dell’impero già conoscevano la Solfatara. Strabone parla del Forum Vulcani, dimora del dio Vulcano. Molto frequentata per le acque sulfuree e per le stufe calde. Non vi era viaggiatore nel ‘700 e ‘800 che non la inserisse nel suo viaggio al Sud.
La Solfatara apre ufficialmente alla visita a partire dal 1900 ed all’interno vi era uno stabilimento termale con fanghi,acque sulfuree, bagni di vapore. Inoltre vi si estraeva l’allume, lo zolfo e il bianchetto.